Le ordinanze di numerosi comuni, anche nel Reggiano, hanno vietato lo scoppio di petardi e di fuochi di artificio in occasione dei festeggiamenti di Capodanno, ma i fuochisti, come segnalano i carabinieri, non hanno fermato i loro propositi.
Nelle ultime ore è stato segnalato un nuovo botto illegale ribattezzato “Bomba Gaza”. Come spesso accade nel mercato nero, i produttori clandestini sfruttano nomi legati a personaggi sportivi, scenari di guerra o a fatti di cronaca drammatici per pubblicizzare la potenza distruttiva degli ordigni.

La vicenda si ripete ormai da anni: dalla “bomba Maradona”, a quella di Careca, Zola per arrivare a quella più recenti di Cavani e Higuain o Kvara, dedicata al beniamino dei tifosi Khvicha Kvaratskhelia, o quella scudetto, per ricordare la conquista del campionato, sino ad arrivare alla bomba Sinner dell’anno scorso dedicata al campione del Tennis Italiano.
Altre bombe erano invece “dedicate” a personaggi della politica o a eventi che avevano caratterizzato l’anno (come la “bomba Bin Laden”, divenuta nota dopo gli Attentati alle Torri Gemelle del 2001 e la bomba “Covid” ispirata alla pandemia). Se il mercato nero dei fuochi d’artificio è all’opera significa che gli italiani nonostante i vari divieti emessi hanno deciso di dare il benvenuto al 2026 a suon di botti non disdegnando l’interesse per il mercato nero.

Per questo, come sempre, in prossimità delle festività di fine anno il comando provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia promuove la campagna di sensibilizzazione “Usa la testa non rovinarti la festa”, rivolta soprattutto ai giovani, per educarli al corretto uso dei fuochi pirotecnici legali e disincentivare l’acquisto dei pericolosissimi fuochi illegali, che spesso provocano tante vittime, specie nei giovani in età adolescenziale. Anche quest’anno, il campionario dei fuochi d’artificio è assortito, ma anche estremamente pericoloso, specie di quelli proibiti.