torniamo a parlare del concerto del discusso rapper americano Kanye West in programma alla rcf arena per il prossimo 18 luglio e che già vede l’impennata dei costi per una notte fino a un massimo di mille euro. mentre il comune per voce dell’assessore lanfranco de franco ha voluto sottolineare che si tratta di un’iniziativa privata nonostante le rinomate simpatie filo naziste dell’artista, l’anpi al contrario interviene con una nota diffusa sui social in cui si parla di preoccupazione per il concerto
prima di entrare nel merito della nota Anpi spieghiamo ad oggi, che siamo ancora nel 2025, dov’è il problema, le posizioni dell’artista era già ben note nel 2023 quando ci fu un primo tentativo di esibizione a reggio poi naufragato per altri motivi, si disse.
oggi invece il caso è ben più accentuato,kanye west è autore di un singolo in cui si inneggia palesemente a Hitler , un brano e un video censurato dalle più importanti piattaforme a partire da youtube e che è visibile solo su di elon musk, l’australia gli ha anche revocato il visto per queste posizioni e tra i suoi fans c’è chi canta questo brano col braccio teso
diciamo dunque che era anche inevitabile che l’anpi si pronunciasse in tal senso e infatti, si legge nella nota, l’associazione dei partigiani esprime la propria contrarietà e la propria preoccupazione nei confronti della decisione assunta dai gestori privati dell’area RCF Arena
“Siamo ben consapevoli che l’Anpi non potrà mai fermare questo artista. Tuttavia, possiamo contrastarne le idee, sottolineano dall’anpi.- e ancora , – Chi veicola tali messaggi ignora la responsabilità morale e civile che, con la loro diffusione, si assume nei confronti della cittadinanza, in particolare verso le giovani generazioni. La espressione artistica non solo non è più neutra, ma diventa pericolosa quando entra in conflitto con i valori dell’antifascismo, della solidarietà e del rispetto della dignità umana.”
L’ANPI infine ricorda che la libertà di espressione, tutelata dalla Costituzione, non può trasformarsi in un alibi per la diffusione dell’odio e della discriminazione razziale.