NOZZE COMBINATE DELLA FIGLIA, ARRESTATO

Condanna definitiva per un pakistano di 54 anni, a processo per
maltrattamenti e induzione di matrimonio. Per convincere la figlia a recarsi
nel Paese d’origine l’avrebbe minacciata, dicendo che avrebbe fatto la
stessa fine di Saman Abbas.

 

Per anni era stato protagonista di maltrattamenti in famiglia, fino all’induzione
a un matrimonio della figlia poco più che ventenne, che all’epoca dei fatti,
tra il 2008 e il 2023, viveva a Novellara col padre, la moglie dell’uomo e i
fratelli nati dal secondo matrimonio. Un dramma per la giovane, la cui madre
era morta in Pakistan subito dopo la sua nascita, in circostanze mai
chiarite in modo preciso. La ragazza non era libera di uscire di casa, di
cercarsi un lavoro, di poter avere contatti col mondo esterno, fermandosi
perfino con gli studi alla terza media. Di fronte all’ipotesi di un
matrimonio combinato con un cugino, mai visto prima di persona, che sarebbe
stato il figlio dello zio che avrebbe ucciso la madre. La ragazza non voleva
partire per il Pakistan, minacciata pure di fare la stessa fine di Saman
Abbas se si fosse opposta. Attraverso l’intervento dei servizi sociali e dei
carabinieri si era arrivati alla denuncia del padre e della moglie, con
divieto di avvicinamento alla ragazza. Il processo si è concluso lo scorso
maggio con la condanna dell’uomo a un anno, undici mesi e dieci giorni di
reclusione, con sentenza definitiva a luglio. Nei giorni scorsi la
Cassazione ha respinto il ricorso del condannato, con l’emissione di un
ordine di carcerazione per il pakistano 54enne, che ieri è stato raggiunto
dai carabinieri di Novellara per essere trasferito in carcere, per espiare
la pena detentiva.